C’era una volta un brutto anatroccolo… mai abbastanza bello, bravo, adeguato. Si sentiva diverso dagli alti, invisibile o troppo visibile. Poi, un giorno, un incontro miracoloso ha cambiato ogni cosa: inutile dire che il brutto anatroccolo non è mai stato davvero brutto o sbagliato; ciò che gli mancava era la consapevolezza di essere Altro. Stefania rappresenta per me questo risveglio. Non chiamatela “coach”, personalmente non ho mai amato questo termine! mi sembra qualcuno che conta gli addominali mentre tu fai lo sforzo per adeguarti a qualcosa di esterno a te stesso. Stefania è unica, immensa… è una Maestra nell’accezione più spirituale di questo termine; è una guida che non solo ti indica il sentiero, ma lo percorre insieme a te, passo a passo, fianco a fianco; è colei che quando le tue braccia sono stanche di remare, poggia le sue mani sulle tue e ti sostiene nel prosieguo, senza sconti, ma senza abbandonarti mai. Il cammino non sempre è semplice; capita di inciampare qua e là, di tanto in tanto, ma la ripresa è ogni volta più agile, più gioiosa. Occorre non perdere mai di vista che non c’è meta, perché la meta è il viaggio stesso: questo ormai è noto a chiunque abbia intrapreso un percorso come al mio, come il nostro. E dico nostro non a caso, perché non esiste più un IO, ma solo un NOI. Se stai leggendo questa testimonianza, qualcosa ti ha già portato fino a qui. Non ignorare la chiamata e splendi… splendi… splendi!
Buon cammino!
Con amore,
FRANCESCA